Penciclopedia

Se la penna vi interessa più della spada

Foto Pen Show di Bologna 2011

Scritto il 21 Novembre, 2011 | da | 2 Comments

Alcune foto dal Pen Show organizzato a Bologna dall’ACPS Domenica scorsa, seguirà un resoconto più avanti…

Delta 150° Titanium Nib

Scritto il 17 Novembre, 2011 | da | No Comments

In questo caso più che la penna quello che mi ha convinto a fare la recensione è stato il pennino. La penna utilizzata infatti è una serie speciale, la Delta edizione speciale per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, che come detto altre volte mi convincono poco in generale. Era però dotata di un interessantissimo pennino flessibile in titanio, che può essere montato a richiesta anche su altre penne della ditta e questo mi ha convinto a fare un approfondimento.

Delta Edizione Limitata 150° Unità d'Italia, Titanium Nib

Delta Titanium Nib

La penna esaminata è di notevoli dimensioni (supera i 14 cm da chiusa), come tutta la produzione di fascia alta della Delta, ed è realizzata in resina plastica di buona qualità (tornita dal pieno e non fabbricata a stampo) nei colori rosso e giallo-arancio. Il contrasto cromatico è interessante e la penna è realizzata con finiture ineccepibili. L’unico punto negativo per me resta la larga veretta decorata sul cappuccio, che presenta il motivo commemorativo.

Come avviene purtroppo con un buona parte della produzione della Delta ritengo che purtroppo l’azienda tenda ad usare un tipo di decorazioni che risultano troppo pesanti e vistose, e rovinano in questo modo lo stile di penne che altrimenti potrebbero risultare molto più interessanti. Questo è proprio uno di quei casi, e trovo la banda sul cappuccio veramente eccessiva, anzi, a voler essere proprio sinceri fino in fondo, decisamente pacchiana.

Se sul piano estetico la penna mi lascia serie perplessità, non ne ho invece sul piano dell’utilizzo: la penna, nonostante le dimensioni notevoli è maneggevole, si impugna bene ed è ben equilibrata, anche se il bilanciamento risulta migliore se usata senza cappuccio.

Inoltre è davvero molto buono il pennino, punto di forza della penna, che scrive con un tratto sottile e scorrevole, ma che soprattutto, come si può notare dall’esempio seguente, si rivela un vero flessibile, capace di una buona variazione dello spessore della scrittura, anche se risulta un po’ più rigido rispetto ai flessibili antichi, e richiede pertanto l’uso di un po’ più di pressione per esprimersi al meglio.

Scrittura con una Delta 150°

Concludo con il solito rituale dei voti, sottolineando ancora di più, per le considerazioni sull’estetica che sono di natura forzatamente soggettiva, l’assoluta opinabilità degli stessi:

  • aspetto: 7.0 (andrebbe meglio senza quella banda pacchiana)
  • scrittura: 9.0  (comoda, scorrevole ed un vero flessibile)
  • sistema di caricamento: 6.5 (cartuccia e converter a vite)
  • qualità/prezzo: 6.5 (piuttosto alto, ma è una serie speciale)

Alla fine si tratta di una penna valida anche se esteticamente non troppo rispondente ai miei gusti. Ma il costo è piuttosto alto, pur trattandosi di una edizione speciale, per questo penso potrebbe invece molto interessante usare l’ottimo pennino con un modello diverso, ottenendo il non disprezzabile vantaggio di spendere anche meno.

Si ringraziano gli amici della Casa della Stilografica per aver messo a disposizione l’esemplare della penna con cui sono state eseguite le prove di scrittura e per aver fornito la fotografia usata nell’articolo.

Kaweco AC Sport

Scritto il 8 Novembre, 2011 | da | 1 Comment

La Kaweco, fondata ad Heidelberg nel 1883, è una delle più antiche aziende tedesche attiva nella produzione di stilografiche (il cui inizio viene fatto risalire al 1892) superata per anzianità soltanto dalla Soennecken.

Benché la Kaweco sia poco conosciuta nel panorama italiano, dove si sente parlare quasi esclusivamente di Pelikan e Montblanc, l’azienda ha una storia molto interessante e travagliata, che vede l’acquisizione di un produttore di pennini americano, un fallimento nel 1929 per l’incapacità di adeguarsi all’uso di nuovi materiali, l’incorporazione e la rinascita in seno ad una concorrente produttrice di modelli economici, fino alla definitiva chiusura nel 1981.

Nel 1995 però il marchio e tutti gli assetti restanti della Kaweco sono stati rilevata da una nuova azienda (gestita da un appassionato collezionista della ditta originale) ed è stata ripresa la riedizione dei modelli storici dell’azienda.

Fra questi probabilmente il più famoso è il modello Sport, nato nel 1935, caratterizzato da una sezione ottagonale e dalla particolare costruzione costituita da un cappuccio molto lungo che si avvita sulla parte terminale del corpo, per far sì che la penna risulti da chiusa molto corta (inferiore ai 10 cm). Il modello veniva venduto abbinato ad una matita meccanica delle stesse dimensioni in una confezione di pelle da portare in tasca.

Nonostante la sua dimensione estremamente ridotta da chiusa, montando il cappuccio sul fondello della penna la lunghezza diventa normale e la penna risultava pertanto molto comoda da usare pur occupando uno spazio ridotto ed essendo molto facile da trasportare in giro. Per questo motivo veniva pubblicizzata come penna per gli sportivi ed ottenne un notevole successo.

Kaweco AC Sport Nera

Una Kaweco AC Sport Nera

Da allora l’idea di una penna di dimensioni compatte, che con il cappuccio calzato assumesse dimensioni normali, è stata ripresa molte volte, e benché esistano vari esempi dello stesso concetto anche da parte di altri produttori, la Sport viene considerata come il modello più significativo ad aver adottato questa soluzione.

La riedizione moderna che prendiamo in considerazione in questa recensione ripropone una penna che ricalca abbastanza da vicino le linee originali (ed in particolare la sezione ottagonale del cappuccio), con una forte innovazione dei materiali, con il passaggio dalla celluloide ad una robustissima costruzione in alluminio satinato e fibra di carbonio. La penna è disponibile in due colori, il nero della figura precedente, ed il rosso con inserti neri.

La costruzione è di ottima qualità e la penna risulta molto robusta e ben rifinita. L’uso degli inserti in fibra di carbonio rende la linea più moderna. Il caricamento è a cartuccia/converter come la gran parte delle penne moderne (un passo indietro però rispetto allo stantuffo usato sulle versioni antiche). Il pennino è in acciaio, ed il medio provato si è dimostrato estremamente scorrevole e con un flusso equilibrato tendente all’abbondante.

Esempio di scrittura Kaweco AC Sport

Esempio di scrittura Kaweco Sport

La penna ovviamente per essere ben equilibrata deve essere usata con cappuccio calzato, ma si riesce a scrivere decentemente anche senza. Come accennato la scrittura è scorrevolissima, se ne è riportato un esempio nella figura precedente. Alla fine la penna risulta assolutamente pratica e funzionale, e visto i materiali sicuramente molto più pregiati rispetto alle solite plastiche delle penne di fascia equivalente, viene proposta ad un prezzo competitivo.

Concludo col solito rituale dei voti, che come sempre altro non sono che un tentativo di espressione in numeri dei gusti dello scrivente, e pertanto assolutamente opinabili:

  • aspetto: 8.0 (linea semplice, ottime finiture)
  • scrittura: 8.5  (comoda e  scorrevolissima)
  • sistema di caricamento: 6 (ordinario cartuccia/converter)
  • qualità/prezzo: 9 (molto buono visto i materiali impiegati)

In sostanza una penna di buona qualità con un prezzo onesto e molto pratica, adattissima all’uso quotidiano.

Si ringraziano gli amici della Casa della Stilografica per aver messo a disposizione l’esemplare della penna con cui sono state eseguite le prove di scrittura e per aver fornito la fotografia usata nell’articolo.

Pen Show Bologna 2011

Scritto il 31 Ottobre, 2011 | da | No Comments

Comunicazione ufficiale dell’ACPS riguardo il prossimo Pen Show di Bologna.

Firenze 29.10.2011

Carissimo,

Ho il piacere di comunicarti che il giorno Domenica 20  Novembre 2011 si terrà a Bologna  la prossima mostra scambio di penne stilografiche e materiali di scrittura organizzata dalla nostra associazione con orario dalle ore 10 alle 15.

La mostra si terrà presso Hotel Mercure  di fronte alla stazione centrale  (Tel. +39 051 42211). L’ingresso è riservato agli associati dalle ore 10 alle 13 e libero dalle ore 13 alle ore 15.

Se sei interessato potrai prenotare un tavolo per esporre la tua collezione o le penne che vuoi scambiare contattando entro il giorno 15 Novembre, Marco Vanzi (055.7398731 – 333.8175873) o Giovanni Scrivere (348.2110095 – 055.578236) oppure inviando una email ad acps.segreteria@gmail.com. ; per l’utilizzazione del tavolo (60 cm x 120 cm) l’associazione chiede un rimborso spese di € 50,00.
Per l’allestimento del tavolo è consentito l’ingresso dalle ore 9.00 ed è richiesta la presenza fino a chiusura mostra (ore 15).

Se non hai ancora provveduto a rinnovare l’associazione per l’anno 2011/12 potrai farlo in sede mostra mediante versamento di € 10,00.

Colgo occasione per ricordare che le successive mostre si terranno a :

FIRENZE 01/04/2012  Firenze Luogo da definire

Cari saluti.

ACPS
Giovanni Scrivere

 

Perché la stilografica è migliore della penna a sfera

Scritto il 27 Ottobre, 2011 | da | 7 Comments

Viene da chiedersi per quale motivo una persona si possa ostinare, in un mondo ormai dominato da penne a sfera, roller, ecc. a scrivere con una stilografica, e se non ci sia in fondo altra ragione che quella si assumere un atteggiamento di superiorità per distinguersi dalla cosiddetta “massa”.

Non nego che in qualche caso ci possa anche esser stata un po’ di voglia di distinzione, ed il piacere di sentirsi un po’ al di fuori delle scelte ordinarie, ma la ragione per me è e resta di natura assolutamente pratica: con la stilografica si scrive meglio.

Due sono gli aspetti che mi fanno preferire la scrittura con la stilografica rispetto a quella con la sfera: il primo è la scorrevolezza della scrittura, una stilografica infatti scrive senza nessuna pressione e nessuna sfera, roller o affini riesce ad eguagliare la scorrevolezza di un buon pennino.

Certo, esistono penne, (come la Pilot V5, che comunque non è a sfera) che ci si avvicinano, e certo, questo non è detto che sia vero per qualunque pennino, ma quando si ha a che fare con una stilografica ben costruita (e ce ne sono di ottime e prezzi molto bassi) basta appoggiare la punta sulla carta e lasciarla scorrere per ottenere una scrittura che non richiede praticamente nessuno sforzo.

Il secondo aspetto è quello della maggiore comodità nella posizione di scrittura. Una sfera (ma lo steso vale per roller e affini) infatti richiede che si tenga la penna quasi verticale sul foglio, e l’angolo a cui si può scrivere senza problemi è molto limitato rispetto ai 90°, cosa che comporta una posizione della mano assai meno comoda.

Una stilografica invece riesce a scrivere con qualunque angolazione, con un limite inferiore dato solo dalla necessità di appoggiare il pennino sulla carta,  e questo rende possibile usare la posizione che si preferisce consentendo impugnarla in maniera molto più flessibile ed anche più comoda, si può infatti appoggiarne il fusto nell’incavo della mano fra pollice ed indice, senza doverla sostenere direttamente con le dita, cosa che comporta con uno sforzo nettamente minore.

A questi due aspetti, che già sono più che sufficienti per una preferenza, è possibile aggiungere un ulteriore vantaggio finale, che si ottiene solo se si ha la fortuna di possedere una stilografica con pennino flessibile: la possibilità di ottenere con la variazione della pressione (e più il pennino è flessibile, minore è la pressione richiesta) la variazione della dimensione del tratto. Questo rende inconfondibile e personale la propria scrittura, permettendo di uscire dalla gabbia degli spessori sempre uguali e costanti tipica di chi scrive con una sfera.

Resoconto Pen Show di Milano

Scritto il 21 Ottobre, 2011 | da | 1 Comment

Un breve resoconto riguardo al primo Pen Show italiano della stagione autunnale, che si è tenuto a Milano la scorsa Domenica 16 Ottobre presso l’NH Hotel di via Largo Augusto.

Il pen show di Milano

Il pen show di Milano

Il Pen Show, organizzato dalla A.C.P.S. (Associazione Collezionisti Penne Stilografiche) ha ricalcato il modello standard dei Pen Show organizzati dall’Associazione, con una stanza di albergo dedicata all’esposizione, riservata ai soci nella mattina e libera nel pomeriggio.

Dopo aver partecipato ad un Pen Show vasto come quello di Amburgo qualunque altra manifestazione difficilmente avrebbe potuto reggere il confronto, ma in questo caso la partecipazione si è dimostrata abbastanza ridotta anche in confronto alle altre edizioni italiane.

Erano infatti presenti al massimo una decina di espositori (forse qualcuno in più volendo contare anche qualche “portoghese” che si aggirava nei dintorni dell’esposizione) con una sola partecipazione internazionale (in Italia Tom lo conto come italiano).

Una Montblanc safety n.0

Una Montblanc safety n.0

Come sempre erano presenti diverse penne stilografiche con la solita prevalenza delle italiane, ma fra tutte metterei in evidenza una Montblanc safety n.0, della foto precente, e una Zerollo laminata, della foto seguente, due penne piuttosto rare, anche se completamente al di fuori dei miei interessi collezionistici.

Una Zerollo laminata

Una Zerollo laminata

Nonostante il Pen Show in quanto tale sia risultato abbastanza sbiadito, la spedizione organizzata dalla premiata associazione segreta collezionisti del Granducato di Toscana (Io, Fabio, Fabrizio e Roberto) è stata estremamente piacevole, per le chiacchiere e le discussioni fatte prima, durante e dopo.

L’appuntamento è fissato per il prossimo (e conclusivo per la stagione Italiana) Pen Show di Bologna, che complice forse le vicine feste natalizie e la necessità di procacciarsi qualche regalo, ha sempre visto una discreta partecipazione e che a sentire anche gli intervenuti a Milano già si preannuncia nettamente più partecipato.

Foto Pen Show Milano 2011

Scritto il 17 Ottobre, 2011 | da | No Comments

Pubblico le foto del Pen Show di Milano di Domenica scorsa, un resoconto seguirà a breve. Mi scuso con tutti i ritratti per la scarsa qualità delle foto, prima o poi proverò ad imparare qualcosa di fotografia digitale…

Resoconto Pen Show Amburgo

Scritto il 11 Ottobre, 2011 | da | 1 Comment

Musem der Arbeit - Pen Port 2011

Musem der Arbeit - Pen Port 2011

Come tutti gli anni il 3 Ottobre si tiene ad Amburgo, presso il Museum der Arbeit (Museo del Lavoro)  “Pen * Port“, la mostra mercato sulle penne stilografiche e gli strumenti organizzata dal CAS (Collegium Ars Scribendi) la principale associazione di collezionisti tedesca.

La mostra è associata ad un vasto mercatino delle pulci che viene effettuato al di fuori del museo stesso, dove pure è possibile trovare qualche penna stilografica, e che vede una partecipazione di parecchie decine di bancarelle ed un affollamento enorme che rendeva difficile anche il solo raggiungere la strada antistante il museo.

La locazione della mostra si presenta come estremamente interessante, con i banchi inseriti fra i vari macchinari del piano terra del museo, dove è presente anche una caffetteria ed una piccola libreria. Un ambiente ideale, il cui unico difetto è stato quello del caldo, causato dal perdurare di un clima estivo anche in un autunno che mi dicono ordinariamente vede temperature inferiori di circa 20° rispetto ai quasi 30 presenti il giorno della mostra.

Molto ampia la partecipazione, con oltre 30 espositori, e significativa anche la presenza internazionale, con ospiti da Francia, Danimarca, Svezia, Stati Uniti e Giappone. Abbastanza ridotta la partecipazione italiana, con principale e sostanzialmente unico esponente Roberto (in quella sede non si può classificare Tom come dei nostri) con cui mi scuso per la mancata pubblicazione delle sue foto, venute mosse per mancanza di luce come una buona metà di quelle che ho fatto.

Come si può constatare dalle foto riportate nel precedente articolo, Montblanc e Pelikan erano le principali star della mostra, con una netta predominanza delle marche tedesche, rispetto a penne americane ed in misura molto minore inglesi. Praticamente assenti le italiane.

Molto interessanti i prezzi, se infatti si scansano i modelli più ambiti e le marche più prestigiose si possono ottenere ottime penne d’epoca in celluloide e con pennino in oro, magari anche flessibile, revisionate e funzionanti, per cifre tranquillamente inferiori ai 100 euro. Se poi si ha la pazienza di frugare nel mercatino delle pulci, si possono trovare penne di marche minori con pennino in oro flessibile, a cifre dell’ordine della decina di euro. Che pur trattandosi di penne da revisionare, restano comunque cifre impensabili qui da noi…

Astoria - Montblanc
Una Astoria ed una Montblanc

Questa volta non posso dire di aver visto una penna che spiccasse in maniera evidente rispetto alle altre, ma dovendo effettuare una scelta fra quelle che mi sono parse più interessanti sul piano storico, questa è caduta su una Astoria in argento con lavorazione in smalto blu, associata una Montblanc safety degli anni ’20 con rivestimento in oro massiccio, riportate nella foto precedente.

In conclusione posso solo dire che per la grande partecipazione sia di pubblico che di espositori, per la qualità dell’organizzazione e la scelta di una locazione al contempo suggestiva ed adeguata ed in ultimo, ma non per importanza, per la presenza di prezzi tutto sommato convenienti, quello di Amburgo si è rivelato il più interessante dei Pen Show a cui finora ho partecipato.

Foto Pen Show Amburgo 2011

Scritto il 5 Ottobre, 2011 | da | 1 Comment

Pubblico subito un po’ di fotografie prese al Pen Show di Amburgo. Un resoconto più dettagliato seguirà a breve.

Chi ha inventato la penna stilografica?

Scritto il 26 Settembre, 2011 | da | 3 Comments

Molto spesso viene tramandata la leggenda che la prima stilografica sia stata inventata da Lewis Edson Waterman nel 1884 circa, magari condita con l’avvincente storiella della macchia di inchiostro sul contratto di assicurazione di cui ho già parlato in precedenza.

Ma anche quando non si propala la bufala della macchia di inchiostro, e si riduce la pretesa a dimensioni molto più ragionevoli, parlando di prima stilografica pratica (come fa la Waterman nel suo sito), si sta comunque esagerando.

L’idea di fornire la penna di un serbatoio pare essere molto antica, addirittura pare originare al decimo secolo (con il sultano d’Egitto Al-Mu’izz li-Din Allah che chiese la costruzione di una tale penna), ed in Italia possiamo vantarci di Leonardo da Vinci, nei cui disegni esiste il progetto di una penna con serbatoio di inchiostro della quale è stata messa in produzione recentemente una replica. I francesi invece fanno riferimento ad un brevetto del governo del 1827 da parte di uno studente rumeno.

L’unica cosa di cui si può essere certi è che la nascita della stilografica così come la conosciamo noi avvenne nella seconda metà del 1800, ma parlare di un inventore è sostanzialmente impossibile. La stilografica nacque infatti dalla combinazione di varie innovazioni tecniche di cui almeno tre sono fondamentali per una sua realizzazione: la creazione di pennini in oro con la punta di iridio che non si rovinassero con l’uso ed il contatto con l’inchiostro, l’invenzione dell’ebanite, materiale plastico neutro in grado di contenere l’inchiostro e lavorabile industrialmente, ed infine la realizzazione di un meccanismo di alimentazione funzionante.

Ma se da una parte è vero che l’invenzione dell’alimentatore multicanale di Waterman è stato un importante passo avanti in quest’ultimo aspetto, è altrettanto vero che all’epoca in cui Waterman  fondava la sua azienda erano già presenti numerosi produttori di stilografiche, come Holland e Mabie Todd, e che le loro stilografiche erano pratiche almeno quanto quelle del nuovo produttore, così come lo erano quelle degli altri produttori dello stesso periodo, come la Wirt, nata nel 1884, che fu leader di mercato fino a fine secolo.

Una pubblicità Holland del 1925

Pubblicità della Holland del 1925

Da dove nasce allora il mito della stilografica inventata da Waterman? Beh alla fine più o meno dalla stessa fonte di buona parte delle bufale già prese in esame, la affermazioni fatte dalla pubblicità. Se infatti un merito può essere dato a Lewis Edson Waterman, è quello di aver investito massicciamente in pubblicità, promuovendo le proprie penne non solo negli Stati Uniti ma a livello internazionale, cosa che lo ha posto in assoluta evidenza e gli ha costruito intorno quell’aura che gli altri produttori non han saputo creare.

Ma se dovessimo credere alla pubblicità, allora l’inventore non può che essere un altro, visto che esistono pubblicità della John Holland datate 1879 in cui si vantano di essere i primi a venere stilografiche, e che la stessa azienda si proclama produttore fin dal 1865, come da immagine riportata.

Per cui alla fine la risposta è che come per molte altri casi non esiste un singolo inventore che possa arrogarsi il merito di aver creato la stilografica, ma che questa è nata da un flusso continuo di miglioramenti progressivi in cui non esiste un preciso punto di svolta. In questa storia l’alimentatore di Waterman svolge certo un ruolo importante, ma non decisivo.

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