Resoconto Pen Show Amburgo
Scritto il 11 Ottobre, 2011 | da piccardi | 1 Comment
Come tutti gli anni il 3 Ottobre si tiene ad Amburgo, presso il Museum der Arbeit (Museo del Lavoro) “Pen * Port“, la mostra mercato sulle penne stilografiche e gli strumenti organizzata dal CAS (Collegium Ars Scribendi) la principale associazione di collezionisti tedesca.
La mostra è associata ad un vasto mercatino delle pulci che viene effettuato al di fuori del museo stesso, dove pure è possibile trovare qualche penna stilografica, e che vede una partecipazione di parecchie decine di bancarelle ed un affollamento enorme che rendeva difficile anche il solo raggiungere la strada antistante il museo.
La locazione della mostra si presenta come estremamente interessante, con i banchi inseriti fra i vari macchinari del piano terra del museo, dove è presente anche una caffetteria ed una piccola libreria. Un ambiente ideale, il cui unico difetto è stato quello del caldo, causato dal perdurare di un clima estivo anche in un autunno che mi dicono ordinariamente vede temperature inferiori di circa 20° rispetto ai quasi 30 presenti il giorno della mostra.
Molto ampia la partecipazione, con oltre 30 espositori, e significativa anche la presenza internazionale, con ospiti da Francia, Danimarca, Svezia, Stati Uniti e Giappone. Abbastanza ridotta la partecipazione italiana, con principale e sostanzialmente unico esponente Roberto (in quella sede non si può classificare Tom come dei nostri) con cui mi scuso per la mancata pubblicazione delle sue foto, venute mosse per mancanza di luce come una buona metà di quelle che ho fatto.
Come si può constatare dalle foto riportate nel precedente articolo, Montblanc e Pelikan erano le principali star della mostra, con una netta predominanza delle marche tedesche, rispetto a penne americane ed in misura molto minore inglesi. Praticamente assenti le italiane.
Molto interessanti i prezzi, se infatti si scansano i modelli più ambiti e le marche più prestigiose si possono ottenere ottime penne d’epoca in celluloide e con pennino in oro, magari anche flessibile, revisionate e funzionanti, per cifre tranquillamente inferiori ai 100 euro. Se poi si ha la pazienza di frugare nel mercatino delle pulci, si possono trovare penne di marche minori con pennino in oro flessibile, a cifre dell’ordine della decina di euro. Che pur trattandosi di penne da revisionare, restano comunque cifre impensabili qui da noi…
Questa volta non posso dire di aver visto una penna che spiccasse in maniera evidente rispetto alle altre, ma dovendo effettuare una scelta fra quelle che mi sono parse più interessanti sul piano storico, questa è caduta su una Astoria in argento con lavorazione in smalto blu, associata una Montblanc safety degli anni ’20 con rivestimento in oro massiccio, riportate nella foto precedente.
In conclusione posso solo dire che per la grande partecipazione sia di pubblico che di espositori, per la qualità dell’organizzazione e la scelta di una locazione al contempo suggestiva ed adeguata ed in ultimo, ma non per importanza, per la presenza di prezzi tutto sommato convenienti, quello di Amburgo si è rivelato il più interessante dei Pen Show a cui finora ho partecipato.
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Comments
One Response to “Resoconto Pen Show Amburgo”
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Ottobre 21st, 2011 @ 00:32
[…] aver partecipato ad un Pen Show vasto come quello di Amburgo qualunque altra manifestazione difficilmente avrebbe potuto reggere il confronto, ma in questo caso […]