



Scritto il 12 Dicembre, 2012 | da piccardi | No Comments
Lo scorso 25 Novembre si è tenuto a Bologna, presso l’Hotel Mercure, l’ultimo Pen Show Italiano del 2012, organizzato come sempre dalla Associazione Collezionisti Penne Stilografiche. Come già per gli anni scorsi, forse per la vicinanza del Natale (e la necessità di regalarsi qualche nuovo esemplare), forse per la lunga attesa in vista del prossimo Pen Show (che difficilmente sarà prima di Marzo 2013) quello di Bologna si è rivelato un vero successo, sia per la partecipazione di espositori che di pubblico.
Quest’anno infatti la piccola sala dell’Hotel Mercure ha visto davvero il tutto esaurito, con ben 18 espositori diversi occupanti tutti i banchi disponibili, provenienti prevalentemente dalle varie regioni d’Italia, a cui si è aggiunta una gradita partecipazione internazionale da Spagna, Croazia e Austria.
Ben oltre il centinaio invece i partecipanti che si sono assiepati nel corso della mattina e del primo pomeriggio, dimostrando viva partecipazione ed interesse, con in più l’interessante novità della possibilità di effettuare scambi diretti fra collezionisti, grazie ad una saletta dedicata messa a loro disposizione dall’organizzazione.
Molto ampia ed interessante anche la varietà di penne esposte, dominata come sempre dalle grandi marche della produzione storica italiana (Aurora, Omas, Ancora, Tibaldi, Columbus), ma con interessanti esempi di esemplari storici della produzione americana (Eversharp, Parker, Sheaffer, Waterman, Chilton) e tedesca (Montblanc, Pelikan). Facevano inoltre capolino anche produzioni più recenti e varie edizioni limitate disponibili o modelli esauriti disponibili a prezzi interessanti.
Nella grandissima varietà di penne presenti sceglierne una che potesse spiccare sopra le altre è stato quanto mai aleatorio, quella però che più di ogni altra ha attirato la mia attenzione è stata questa Omas in ebanite decorata con un rivestimento laminato in oro e caricamento a levetta. Una penna atipica rispetto alla produzione dell’azienda bolognese, che denota una realizzazione molto antica, agli esordi della stessa sul mercato. Una penna davvero molto rara ed inusuale, cui rendere omaggio in una esposizione ospitata dalla città in cui opera l’azienda che l’ha prodotta.
Ma al di là della pur interessantissima esposizione di modelli rari e di classici della storia della stilografica, che difficilmente si possono ammirare di persona se non in queste occasioni, un Pen Show è anche un momento di ritrovo di appassionati e collezionisti, e probabilmente l’aspetto più piacevole dell’intera giornata è stato quello del ritrovarsi con altre persone a discutere, scambiarsi informazioni, idee, ed anche qualche penna.
In quest’occasione inoltre si è avuta una nutrita partecipazione da parte degli utenti del forum di Fountainpen.it (http://forum.fountainpen.it), cha ha approfittato dell’occasione per iniziare un percorso di collaborazione con la ACPS, portando ad incontrarsi di persona appassionati, non soltanto di antico, che fino ad allora si erano sentiti solo per via telematica, con un significativo un afflusso di persone che han partecipavano per la prima ad un Pen Show, fra cui alcune giovanissime, cosa che lascia davvero ben sperare per il futuro della nostra passione.
Scritto il 4 Dicembre, 2012 | da piccardi | No Comments
La Lamy 2000, introdotta sul mercato nel 1966, è uno dei pochissimi modelli di stilografica che può vantare di essere rimasto in produzione ininterrottamente per oltre 40 anni, secondo solo (se si escludono le maki-e a sigaro della Pilot) alla Montblanc 149.
Ma nonostante l’età faccia pensare ad un classico (ed in effetti la penna lo è senz’altro) la caratteristica che probabilmente la distingue di più è il design essenziale e minimalista di Gerd Müller, disegnatore appartenente al movimento della Bauhaus, che ha reso la Lamy 2000, con le sue linee semplici ed essenziali, una icona intramontabile della produzione di questa azienda, che da allora ha fatto di questi criteri di design una sua bandiera.
Se non si fosse capito si tratta di una penna che mi piace moltissimo sul piano estetico e che per linee estetiche e progetto, risulta, nonostante la veneranda età, nettamente più moderna, attuale ed interessante del 99% della produzione contemporanea che continua a scimmiottare, con fortune alterne, le forme classiche del passato.
Per questo motivo sono rimasto immediatamente attratto dalla nuova versione uscita da poco, realizzata, al contrario dell’originale che era in acciaio e policarbonato, soltanto in acciaio satinato, e per questo denominata “stainless steel”. La penna mantiene infatti assolutamente identiche le forme (e sistema di caricamento a stantuffo) della versione ordinaria (che resta in produzione) e vi si affianca come possibile alternativa.
Nonostante la realizzazione completa in metallo, che la rende più pesante, la Lamy 2000 stainless resta una penna perfettamente equilibrata sia con che senza cappuccio. La superficie satinata la rende molto gradevole al tatto ed assolutamente stabile nell’impugnatura. Le finiture sono semplicemente perfette, come la lavorazione del materiale.
La penna provata era dotata di un pennino (in oro platinato) di misura media, dotato di una straordinaria scorrevolezza. Nella scrittura ha fornito un flusso regolare e costante, senza nessuna perdita o salto. Inoltre il pennino è risultato essere molto gradevole nell’uso, con una buona risposta alle variazioni di pressione che lo rende, come si può notare nell’esempio di scrittura sottostante, quasi un demiflex.
In sostanza si tratta di una penna elegantissima nella sua quasi brutale essenzialità; una essenzialità che potrà piacere o meno a seconda dei gusti, ma a cui si deve comunque riconoscere lo stato di classico. Una penna che ha segnato forse più di ogni altra il cambiamento di stile nella stilografica moderna.
Sul piano dei costi resta comunque una penna di fascia medio-alta, ma pienamente supportata dalla qualità ineccepibile di materiale e lavorazione. Inoltre non posso fare a meno di apprezzare per l’n-sima volta la coerenza di Lamy nel produrre penne destinate all’uso rifuggendo totalmente dalle sirene delle edizioni limitate.
Come al solito riassumo il giudizio con il consueto (e quasi consunto) rituale dei voti. Come al solito è da prendere con beneficio d’inventario…
Come sempre si ringraziano gli amici della Casa della Stilografica che han messo a disposizione l’esemplare della penna con cui sono state eseguite le prove di scrittura ed hanno fornito le fotografie della stessa usate nell’articolo.
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Scritto il 26 Novembre, 2012 | da piccardi | No Comments
Ecco le foto del Pen Show di Bologna, a breve un resoconto su quello che quest’anno è risultato il più partecipato dei Pen Show italiani.
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Scritto il 23 Novembre, 2012 | da piccardi | No Comments
La Visconti Opera Typhoon è la ultima novità proposta dalla Visconti, ed è probabilmente la stilografica con il più alto contenuto di innovazione nella produzione recente. La penna infatti è equipaggiata con tutte le invenzioni proposte dall’azienda, dal caricamento a siringa rovesciata a doppio serbatoio, al funzionale attacco a baionetta del cappuccio ed all’ultima novità dell’azienda, un pennino tubolare in acciaio al cromo (almeno così pare di capire) chiamato dall’azienda SmarTouch, che riprende le linee dei pennini Triumph della Sheaffer, ed in particolare la forma curvate “all’insù” delle punte.
La penna è stata prodotta in edizione limitata in due versioni, per un totale di 1000 esemplari cadauna. La prima versione denominata Visconti Opera Cristal, illustrata nella immagine a fianco, è stata relizzata in resina acrilica trasparente, seguendo la tendenza delle cosiddette “demonstrator”, la seconda versione, quella utilizzata per questa recensione, è invece realizzata in blu variegata, con una colorazione denominata appunto Typhoon.
Ma oltre al nuovo pennino la caratteristica peculiare di questa penna è il cosiddetto “Mosquito Filler” un accessorio che si monta sul pennino a guisa di ago di siringa e come quest’ultimo consente di caricare la penna aspirando anche l’ultima goccia di inchiostro da una boccetta. Il sistema, anche se realizzato in maniera completamente diversa, riprende anch’esso il concetto dello “snorkel“, rifacendosi anche in questo caso ad una innovazione introdotta dalla Sheaffer.
Al di là delle caratteristiche tecniche, si tratta comunque di due penne di dimensioni ragguardevoli, caratterizzate dal mix di linee squadrate e stondate ribattezzato dall’azienda “quadratura del cerchio” proposto per la prima volta con la Wall Street. Si tratta di una linea a mio avviso molto gradevole ed interessante e stilisticamente originale (tanto che venne a suo tempo copiata dalla Waterman). Inoltre questa linea si adatta molto bene anche alle linee, molto più slanciate rispetto a quelli ordinari, del pennino tubolare.
Pur trattandosi di una penna di dimensioni ragguardevoli risulta molto equilibrata e comoda da tenere in mano, anche se con il cappuccio calzato tende a pesare un po’ di più sul retro, e nonostante sia una edizione limitata è senz’altro una penna pratica, destinata all’uso e non all’essere conservata in una teca. Le finiture ed i materiali sono di primissima qualità e tutta la lavorazione è assolutamente ineccepibile.
Ma in una penna quello che per me conta più di tutto è la qualità di scrittura, ed è qui che ho avuto qualche problema. Nel primo test che ho fatto infatti mi sono trovato di fronte ad una ripetuta serie di false partenze. Una volta avviata la penna scriveva con una scorrevolezza esemplare, ma ovviamente trovarsi a dover ripassare sull’inizio di una frase non è gradevole.
Ovviamente la cosa mi ha lasciato un po’ perplesso, poi però mi è tornata in mente la particolare forma del pennino con la punta ricurva all’insù ed ho ripetuto la prova tenendo la penna meno inclinata rispetto alla verticale. Nessuna falsa partenza e scrittura ineccepibile. Il punto è che io scrivo con un angolo piuttosto basso rispetto alla carta (ben sotto i 45°) e probabilmente in questo caso la curvatura della punta del pennino mi ha portato ad appoggiarlo sulla carta quasi di piatto, ad un angolo che probabilmente passa il limite dell’inclinazione in cui si avvia correttamente senza pressione.
In definitiva si tratta di una penna di grande interesse ed originalità, con un tasso di innovazione tecnica superiore a quello di qualunque altra penna in commercio. Ma pur riconoscendo che impugnata in maniera diversa dalla mia la penna non presenta nessun difetto, la conclusione resta che comunque non è una penna adatta a me, che trovo una posizione di uso poco inclinata molto scomoda, e che scrivendo normalmente come scrivo con le altre penne mi trovo ad affrontare delle false partenze.
Trattandosi però di una recensione devo sottolineare come questo problema non sia da considerare necessariamente un difetto della penna, quella posizione infatti viene senz’altro incontro a chi è abituato a scrivere con la penna verticale (posizione problematica per moltissime stilografiche ma assolutamente funzionale in questo caso). Per questo motivo nel consueto rituale dei voti non esprimerò quello riguardante la scrittura:
Al solito si ringraziano gli amici della Casa della Stilografica per aver messo a disposizione l’esemplare della penna con cui sono state eseguite le prove di scrittura e per aver fornito le fotografie della stessa usate nell’articolo.
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Scritto il 11 Novembre, 2012 | da piccardi | No Comments
Questa la comunicazione inviata dalla ACPS in vista del prossimo Pen Show di Bologna
Firenze 10.11.2012
Carissimo,
Ho il piacere di comunicarti che il giorno 25/11/2012 si terrà a Bologna la prossima mostra scambio di penne stilografiche e materiali di scrittura organizzata dalla nostra associazione con orario dalle ore 10 alle 15.
La mostra si terrà presso Hotel Mercure di fronte alla stazione centrale di Bologna (Tel. +39 051 42211). L’ingresso è riservato agli associati dalle ore 10 alle 13 e libero dalle ore 13 alle ore 15.
Per incentivare la partecipazione dei soci e la comunicazione diretta fra gli stessi, oltre a cercare un rilancio nelle attività culturali relative al mondo della penna stilografica si è deciso di ridurre a 5 euro la quota sociale per anno 2012/2013 e di riservare in tutti i prossimi Pen Show almeno un tavolo libero da mettere a disposizione (ovviamente temporanea e non esclusiva) dei singoli soci che pur non partecipando come espositori vogliano poter effettuare degli scambi fra loro.
Per consentire la riduzione della quota però diventa essenziale poter ridurre i costi di gestione, ed uno dei più rilevanti è quello relativo all’invio degli inviti per lettera. Si invitano pertanto tutti i soci che non l’avessero già fatto, e che riceveranno questa comunicazione per carta stampata, a comunicare il proprio indirizzo di posta elettronica all’indirizzo dell’associazione: acps.segreteria@gmail.com
Inoltre si è deciso avvalersi dei nuovi mezzi di comunicazione attivando una collaborazione con il sito internet “FountainPen.it” per fornire altri canali di comunicazione diretta fra i soci. Si invitano pertanto i soci ad iscriversi al forum del sito (raggiungibile all’indirizzo http://forum.fountainpen.it) dove gli amministratori hanno predisposto una sezione dedicata alla ACPS, ed aperta solo ai soci, per le discussioni relative all’Associazione.
Inoltre approfittando della disponibilità offerta dai gestori del sito, si ricorda la campagna di conservazione dei documenti, in analogia a quanto viene fatto dalla associazione americana “Pen Collectors of America”. Lo scopo è quello di non disperdere documenti importanti nella storia della penna stilografica, in particolare italiana, archiviandoli in forma digitale, e rimettendoli a disposizione di tutti i soci. La campagna è volta al recupero ed alla conservazione dei libretti di istruzioni e di eventuali altri contenuti che si trovavano nelle confezioni originali delle penne, che una volta digitalizzati verranno pubblicati e rimessi a disposizione dei soci e degli appassionati grazie al sito www.fountainpen.it che ha già pubblicato alcune decine di questi libretti.
Cari saluti.
Segreteria ACPS
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Scritto il 2 Novembre, 2012 | da piccardi | No Comments
Domenica 21 Ottobre scorso si è tenuto a Milano, all’hotel NH di Largo Augusto, il primo Pen Show della stagione autunale. Il Pen Show è stato organizzato dalla ACPS ed ha visto il debutto del nuovo “formato” che oltre ai tavoli fissi degli espositori vedeva una zona messa a disposizione degli associati per favorire gli scambi fra soci e fornire un punto di appoggio temporaneo per chi dovesse mostrare le sue penne.
La partecipazione di pubblico è stata superiore a quella dello scorso anno, e nonostante un numero limitato di espositori (una dozzina) si sono viste varie penne interessanti. Il Pen Show comunque, nonostante la dimensione della piazza milanese, resta quello meno frequentato fra quelli organizzati dall’ACPS.
Nonostante i limiti evidenti in termini di partecipazione ed espositori, specie se confrontato con i Pen Show tedeschi, si è comunque trattato di una preziosa occasione di incontro e di conoscenza non solo con le solite “vecchie glorie” sempre presenti in queste occasioni, ma anche con vari amici del Forum. Al solito, almeno per me, queste sono principalmente occasioni per discutere e confrontarsi fra appassionati, anche se questa volta c’è scappato un vero affare…
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Scritto il 30 Ottobre, 2012 | da piccardi | No Comments
Ancora una volta il Pen Port (il Pen Show di Amburgo) si è confermato il Pen Show più vasto ed interessante dell’anno, almeno fra quelli a cui ho partecipato. Dato che non ho in programma di andare a Madrid per quello che tutti mi segnalano come un serio concorrente al trono di Pen Show più significativo in Europa, difficilmente potrà essere scalzato da questa posizione dal nostro futuro Pen Show di Bologna, anche se ci sono buone premesse perché anch’esso riesca bene.
Come tutti gli anni il Pen Port si tiene il 3 Ottobre, in concomitanza con la festa cittadina, presso il Museum der Arbeit (Museo del Lavoro). La giornata di festa vede anche la presenza, negli ampi spazi presenti intorno al museo, di un ampio ed affollatissimo mercatino delle pulci che attrae una gran quantità di curiosi ed in cui talvolta si fanno anche interessanti ritrovamenti “stilografici”.
Ma per gli appassionati di penne stilografiche la vera miniera d’oro si trova al piano terra del museo, dove fra i macchinari antichi, ancora funzionanti, ed usati nelle visite guidate delle scuole, trovano i posti i tavoli degli espositori, oltre una trentina, con una nutrita partecipazione “estera” di americani, inglesi, danesi e pure rppresentanti dei paesi dell’est.
L’ambiente risulta pertanto estremamente suggestivo, come anche la grande quantità di penne esposte. Ovviamente essendo in Germania, la fanno da padrone le penne tedesche, con in primo piano la Montblanc, che ad Amburgo gioca in casa, e la Pelikan. Ma se non ci si lascia attrarre dalle sirene delle marche più famose si possono trovare penne altrettanto valide (se non migliori) di produttori meno noti come Osmia e Soennecken.
Scarsissima, e poco considerata, come l’anno scorso, la presenza di penne italiane, che qui riscuotono un interesse scarso, probabilmente anche a causa dell’offerta molto limitata. Per questo mi ha un po’ stupito ritrovare una Columbus rientrante in ebanite rossa, che avevo già visto a Trieste la scorsa primavera. Anche il mondo delle stilografiche è davvero molto piccolo.
Molto qualificata invece la presenza delle stilografiche americane, grazie alla partecipazione di alcuni importanti espositori arrivati dagli USA, come si può constatare dalle foto seguenti. Ma personalmente quello che ho trovato più interessante di tutto, tanto che ci ho esaurito il mio budget (volutamente limitato per evitare danni permanenti alle finanze casalinghe) è stata la disponibilità di un bellissimo lotto di materiale promozionale della Montblanc, che tempo permettendo verrà riversato sul wiki.
Scritto il 24 Ottobre, 2012 | da piccardi | No Comments
Questa la galleria delle foto del Pen Show di Milano del 21 Ottobre scorso. Preso da discussioni e chiacchierate molto interessanti non ne ho fatte molte. Un resoconto più dettagliato a breve. Per gli impazienti c’è il forum…
Scritto il 15 Ottobre, 2012 | da piccardi | No Comments
Pennino Naginata Concord
In questa recensione più che di una penna parleremo, dato che questo può essere montato anche su altri modelli, di un pennino molto particolare. Il suo nomignolo, “Concorde” (il nome esatto sarebbe Naginata Concord) deriva dalla particolare forma della punta, piegata come quella del noto aereo.
In effetti a guardarlo la prima impressione è di un pennino che ha subito un clamoroso urto di punta, tant’è vero che la commessa della Casa della Stilografica (dove ho fatto le prove) non si capacitava di come aveva fatto a fare il danno e aveva concluso che il tutto era difettoso in origine e doveva essere rispedito indietro…
Sulle caratteristiche delle Sailor c’è poco da dire, le penne non avranno uno stile originale o innovativo, ma la qualità costruttiva è ineccepibile. Nel caso il pennino era montato su una Professional Gear Large nera, come quella illustrata a fianco. Si tratta di una penna con caricamento a cartuccia/converter, di dimensioni generose e finiture eccellenti.
La differenza però in questo caso la fa il pennino, ed è una differenza notevole. Occorre però premettere che si tratta di un pennino per un uso molto particolare, che per la scrittura ordinaria rischia di essere alquanto scomodo. Se infatti si intende usarlo per scrivere normalmente, dalla parte diritta, data l’angolatura dello stesso la penna deve essere tenuta molto bassa, in una posizione non molto comoda.
Ma quello che rende il pennino davvero incredibile è la modalità di scrittura sul lato rovescio, dove tutta l’area piegata può essere usata per scrivere. I risultati si possono vedere nei test di scrittura allegati. Un tratto di queste dimensioni non si ottiene neanche con un BBB. E nonostante la grande superficie di appoggio la scorrevolezza del pennino è incredibile, addirittura superiore a quella sul lato diritto. Altrettanto valido il flusso che consente di esaltare gli effetti di ombreggiatura (il cosiddetto shading) di qualunque inchiostro, anche dell’ordinario Quink nero usato nei test.
La cosa più interessante è che poi, variando l’inclinazione della penna, si possono ottenere delle notevoli variazioni di tratto. E sempre, qualunque fosse l’inclinazione, il flusso si è dimostrato eccellente e senza incertezze e la scorrevolezza assoluta. Certo occorre prenderci mano se lo si vuole usare per variare gli spessori di scrittura in maniera armoniosa, ma anche un completo inesperto come me è riuscito ad ottenere degli effetti apprezzabili.
In conclusione si tratta di un pennino molto particolare, la cui produzione è probabilmente mirata a chi si diletta di calligrafia, e con il quale si può tranquillamente sostituire i pennarelloni con cui si scrivono i manifesti, anche se forse poco adatto all’uso quotidiano (non mi ci vedo a prendere appunti in quelle dimensioni, dovrei usare dei poster, non dei fogli). Indipendentemente da questo però si è dimostrato davvero divertente nell’uso, oltre che incredibile sul piano tecnico. Sarei davvero curioso di vedere cosa potrebbe tirarci fuori un esperto di calligrafia.
Stavolta salto il rituale dei voti, che avrebbe poco senso, ma mantengo quello dei ringraziamenti, a Marco ed agli amici della Casa della Stilografica, che mi han messo a disposizione penna, inchiostri e carta, oltre che le foto dal sito.
Scritto il 10 Ottobre, 2012 | da piccardi | Commenti disabilitati su Foto Pen Show Amburgo 2012
Questa una galleria di foto relative al Pen-Port, il Pen Show di Amburgo che si tiene tradizionalmente tutti gli anni il 3 di Ottobre. Un resoconto più dettagliato ad un prossimo articolo.
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