Penciclopedia

Se la penna vi interessa più della spada

I pen show in Italia: quale futuro?

Scritto il 13 Ottobre, 2010 | da | No Comments

Ho già parlato in precedenza dei Pen Show e di quali siano i loro aspetti più o meno interessanti. In Italia però è abbastanza difficile parlare di Pen Show, dato che, come accennato, si tratta più di riunioni fra collezionisti e rivenditori che di vere e proprie mostre mercato. Uno dei maggiori problemi che si riscontrano da noi infatti è la dimensione molto ridotta di questi eventi sia in termini di affluenza di visitatori, che soprattutto in termini di presenza di espositori e venditori.

Devo dire che non è sempre così e che non è mia intenzione sminuire gli sforzi di chi cerca di organizzarli (considerato che in un caso fra costoro c’ero pure anche io). Anzi considero un’opera meritoria quella della ACPS (Associazione Collezionisti Penne Stilografiche) che per molti anni è stata praticamente la sola realtà che ha mandato avanti questo tipo di eventi, quando non esisteva sostanzialmente nulla.

Ma negli ultimi anni tutte le “mostre/riunioni/pen-show” a cui sono stato si sono dimostrati di dimensioni molto ridotte e con veramente pochi espostitori, a parte due eccezioni, il pen show di Roma del 2007 organizzato da Tom Westerich, e quello di Firenze del 2008 organizzato da ACPS e Casa della Stilografica (e dal sottoscritto, per cui ne vado particolarmente fiero). Ed un basso numero di espositori si traduce in una scelta limitata,  nella riproposizione di penne poco interessanti e spesso anche in prezzi piuttosto alti.Pen Show Colonia

Quest’anno, avendo avuto contatto con una realtà internazionale (quella del Pen Show di Colonia) mi ha mostrato che quando uno di questi eventi coinvolge molte espositori si possono ottenere risultati eccellenti ed attrarre persone anche da altri paesi (con me ci sono riusciti…).

Ma andare all’estero non è una opzione né molto comoda né molto economica, per cui la si può prendere solo avendo un po’ di tempo libero ed essendo parecchio fissati, mentre quella di frequentare un Pen Show italiano, specie se si abita in una delle città dove vengono organizzati (Firenze, Roma, Bologna, Milano, Trieste), se non altro facilita la logistica.

L’ideale sarebbe riuscire a organizzare di nuovo un evento rilevante qui in Italia. Le premesse ci sarebbero tutte, anche per una buona partecipazione internazionale, l’Italia infatti è stato ed è tutt’oggi uno dei più rilevanti paesi produttori di stilografiche ed ha una storia invidiabile con marchi di rilevanza internazionale .

Il problema purtroppo, almeno fino ad oggi, resta quello organizzativo, i pen-show previsti per quest’anno infatti sembrano destinati a rimanere nella dimensione della riunione di collezionisti, e questo a mio avviso è il limite più forte, mancando ogni valenza culturale o informativa. La mia speranza è di poter replicare la mostra mercato del 2008, che ebbe un buon successo, anche grazie all’essere stata davvero anche una mostra (con tanto di esposizione di modelli rari) e non solo un “mercato”.

Purtoppo però non posso che rilevare con grande rammarico, specialmente fra i venditori italiani che almeno teoricamente dovrebbero essere i più interessati ad alzare il livello dei pen-show, uno scarissimo interesse ad ampliare le manifestazioni attualmente in programma e ad impegnarsi un minimo per andare oltre quello che è un interesse molto limitato ai soli aspetti relativi alla vendita.

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