Trovare le penne antiche: i pen show
Scritto il 25 Agosto, 2010 | da piccardi | No Comments
In questo secondo articolo della serie mi intratterrò su quella che a lungo è stata la mia fonte principale per la acquisizione di penne stilografiche antiche, quelli che nel mondo anglosassone si chiamano “Pen Show” e che in Italia sono molto più semplicemente qualificabili come mostre mercato (se si è in vena parecchio enfatica) o più semplicemente come riunioni di collezioni e venditori.
Rispetto ai mercatini antiquari il principale vantaggio di un Pen Show è quello che non è necessaria una estenuante ricerca per trovare qualche penna. Lo scopo infatti è quello di mettere in contatto diretto collezionisti e rivenditori, ed in questo caso le stilografiche saranno i protagonisti principali. Questo significa un discreto assortimento di marche e modelli, tanto più ampio quanto maggiore è la partecipazione di espositori, magari anche internazionali, al Pen Show.
Ma a parte la perdita del piacere della ricerca (che se continua a non dare frutti risulta essere poco piacevole), la contropartita in negativo di un Pen Show è che sarà molto difficile poter fare il grande affare comprando a poche lire una penna che il venditore non sa valutare. Vista la scarsità di queste occasioni, non credo però che si tratti di una perdita realistica.
La scarsa probabilità dell’affarone non significa però necessariamente che i prezzi di un Pen Show siano per forza superiori a quelli che si trovano nei mercatini antiquari, anzi direi che in media sono inferiori, sia perché nessuno si sognerebbe mai di chiedere cifre folli per penne insignificanti (che in genere neanche vengono proposte), sia perché c’è un minimo di concorrenza, sia perché si trovano più facilmente rivenditori esperti che non esagerano. Nella mia limitata esperienza infatti i pochi espositori trovati ai mercatini antiquari della zona di Firenze che portano delle penne, le vendono a prezzi improponibili in qualunque Pen Show.
Un’altro grande vantaggio dei Pen Show è poi la possibilità, se organizzati bene, dell’incontro fra collezionisti, cosa che consente di imparare molto ascoltando persone esperte. Molta della mia esperienza e delle mie conoscenze sono state ottenute grazie alle indicazioni ottenute nei Pen Show, sia da parte di altri collezionisti che di rivenditori appassionati al loro lavoro. Visitare un Pen Show è quindi comunque un’occasione, e vale la pena anche solo per questo.
Inoltre talvolta diventa possibile osservare (specie se qualcuno si è dato da fare per organizzare anche una parte che sia mostra, e non solo mercato) ed anche toccare con mano, anche se probabilmente resteranno fuori della portata delle proprie tasche pezzi estremamente rari. E di certo se ne troveranno di quelli di grande interesse storico dato che in realtà l’interesse storico in genere non coincide affatto con la rarità, visto che le penne di maggiore rilievo sono quelle che hanno avuto maggior successo e che per questo non sono poi così rare…
Nonostante i vantaggi descritti, per me ormai i Pen Show (almeno quelli Italiani degli ultimi anni) non sono più il luogo migliore per la ricerca di penne antiche. I prezzi infatti, probabilmente anche per la partecipazione piuttosto scarsa di espositori che è ormai una costante della realtà italiana, sono piuttosto alti e l’assortimento di penne limitato, ed Internet è diventata ormai il canale più interessante, ma su questo torneremo più avanti.
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