



Scritto il 13 Ottobre, 2020 | da piccardi | No Comments
In effetti quello delle modalità di lavaggio delle penne è un campo che si presta davvero ad un ampio spettro di fisime. Oltre a quella dell’acqua distillata, di cui abbiamo già parlato, un’altra molto comune è quella che indica di lavare la penna almeno una volta al mese, pratica spesso indicata come importante i motivi più svariati (fra cui spicca quello che così si impedisce che l’alimentatore si rovini).
Senz’altro ripristinare il funzionamento di una penna in cui si è lasciato seccare l’inchiostro dentro non è una pratica particolarmente gradevole (almeno per me che con le stilografiche anzitutto gradisco scriverci), ma per questo basta semplicemente continuare ad usarla, e lavarla quando la si ripone o si prevede di non usarla a lungo.
A parte questo, e quello di voler rimuovere i resti dell’inchiostro precedente quando si passa ad un nuovo colore, non vedo nessun motivo per lavare una penna che viene semplicemente re-inchiostrata. Se la permanenza a contatto con l’inchiostro rovinasse una penna mi sfugge come il farci passare per qualche minuto una volta al mese un liquido che ha al 99 e passa percento lo stessa composizione (acqua) possa evitare il degrado.
Ancora una volta siamo di fronte ad una fisima, della classe “ansia da manutenzione”, in cui come sempre sola possibile utilità pratica è quella … di tranquillizzare il proprietario.
Leave a Reply