Penciclopedia

Se la penna vi interessa più della spada

TWSBI 540 Diamond, un anno dopo

Scritto il 4 Gennaio, 2014 | da | 1 Comment

Ritorno sulla TWSBI 540, che acquistai quasi un anno fa e di cui avevo pubblicato una recensione a suo tempo. In un anno la penna è uscita dal mercato, sostituita dalla nuova 580. In realtà uscita solo in senso numerico, dato che la 580 non è altro che l’evoluzione della 540, restando per lo più sostanzialmente identica.

I cambiamenti, per fortuna direi, sono stati solo in senso senso evolutivo nel migliorare alcune parti della penna, dato che per le varie disavventure di parlerò a breve, della mia 540 restano ormai si e no una metà delle componenti originali, sostituite con le analoghe della 580, per cui forse oggi occorrerebbe qualificarla come “560”…

In un anno di utilizzo pressoché costante penso di poter aggiungere qualche informazione in più, in particolare riguardo la robustezza della penna. Come detto nella recensione infatti una delle caratteristiche della 540 è quella di una grande robustezza. Robustezza rispetto ad urti e maltrattamenti, che però che si è dimostrata, paradossalmente, unita anche ad una grande fragilità.

Benché infatti la penna abbia resistito ad almeno 4 voli sul pavimento (di cui tre voluti, e due con tanto di lancio) senza accusare il minimo problema e senza riportare neanche un graffio, nell’uso sono emerse delle debolezze strutturali  rispetto ad alcuni sforzi specifici.

In particolare, dopo circa un mese di uso, nel ricaricarla spingendo lo stantuffo fino in fondo, si è criccato il corpo della penna in corrispondenza alla filettatura che tiene il meccanismo dello stantuffo agganciato al corpo. Pensare che spingere sul fondo dello stantuffo abbia fatto più danni del lanciare la penna sul pavimento sembra strano ma pare si tratti di una fragilità specifica del corpo agli sforzi dall’interno verso l’esterno, derivante dalla modalità di produzione dello stesso, rimediata con la 580.

Ma direzione degli sforzi o meno di certo non fa molto piacere trovarsi con il corpo della propria penna rotto. Va detto però che l’azienda, al semplice invio di una e-mail con la foto del danno, mi ha fatto pervenire un corpo nuovo spedito direttamente a casa senza alcuna spesa. Ed era quello della nuova versione (la 580), che viene indicato come immune dal difetto e che in effetti finora non mi ha dato nessun problema.

Il secondo “guaio” è nato da un rimontaggio dopo una pulizia completa in cui ho serrato troppo l’alimentatore sulla sezione. Quest’ultimo si è spezzato restandomi in mano con la parte finale rotta ed incastrata dentro la filettatura. In questo caso il problema maggiore è stato estrarre il pezzettino incastrato, ma alla richiesta di un ricambio, in cui ammettevo pure la mia responsabilità e mi dichiaravo pronto a pagare il corrispettivo, è stato dato lo stesso seguito della richiesta precedente: sostituzione gratuita del pezzo.

Infine, l’ultimo problema, circa un mese fa, la rottura del cappuccio sopra la banda metallica. Di nuovo qualcosa di non molto simpatico, anche se forse i miei ripetuti lanci sul pavimento potrebbero avervi dato un contributo (di certo non visibile, almeno fino alla rottura). Stesso problema (pezzo rotto) e stessa soluzione: ancora una volta mi sono ritrovato con un pezzo fornito gratuitamente, un bel cappuccio completo e non solo la parte rotta (mi avanzano una clip e una testina…).

La serie di eventi mi lascia con un sentimento contrastante, devo dire che ho apprezzato molto la serietà e la disponibilità della ditta, che mi ha fatto avere gratuitamente ed immediatamente tutti i pezzi che si sono rotti. Per chi come me ama “trafficare” con le sue penne, avere una penna completamente smontabile è un grosso vantaggio, considerato che il produttore ti spedisce a casa i pezzi che ti si rompono.

Ma posso capire perfettamente chi invece, non essendo troppo incline al fai date, quando compra una penna ci vuole semplicemente scrivere e non gradisce per nulla di trovarsi con delle rotture inaspettate e di dover affrontare la trafila di richiedere il sostituto di un pezzo e quella di rimontarlo.

Resto dell’idea che la 540 sia stata una delle penne più interessanti messe in circolazione negli ultimi anni, ma l’esperienza mi porta concludere che si è trattato di un prodotto non completamente sviluppato e con seri problemi di controllo di qualità. Non avendo una 580 non so dire se questi problemi siano stati completamente risolti o meno, anche se per le parti che ho ottenuto parrebbe di si.

Ma pur riconoscendo alla TWSBI il merito di non aver scaricato i costi dei difetti sul cliente (anche solo per le spese di spedizione dei pezzi mi sa che con me  ci hanno rimesso) i problemi riscontrati, e la tendenza a fare uscire sul mercato prodotti non completamente affidabili, restano e non possono essere taciuti.

Ad oggi la 580, posto che non emergano nuovi problemi, resta una penna con un rapporto qualità prezzo fra i migliori in assoluto. Ma chiunque è interessato ai prodotti dell’azienda sappia che il rischio di incorrere, specie con le novità, in problemi analoghi, c’è. Ed anche se l’azienda ha sempre dimostrato una grande disponibilità sostituendo gratuitamente le parti difettate, ci si domandi prima se si è disponibili o meno a correre il rischio di dover “sistemare” la propria penna.

Nota finale: sul piano della qualità di scrittura la penna non ha mai avuto problemi, e continua a scrivere come ha sempre fatto, con un eccellente tratto sottile (ho un extrafine) molto scorrevole.

 

Comments

One Response to “TWSBI 540 Diamond, un anno dopo”

  1. Boris
    Febbraio 3rd, 2014 @ 15:21

    Gent.mo Piccardi,

    mi sembrano gli stessi problemi che ho riscontrato anche io. Come a lei crepa sul corpo in corrispondenza della filettatura dello stantuffo e crepa alla base del pennino. Premetto che al contrario di lei, non ho fatto alcun tipo di “crash test” sulla penna, l’ho usata abbastanza poco e anche per questo motivo queste crepe le ho trovate ancor più sorprendenti.
    Niente da dire sulla scrittura, per quanto trovo il pennino un pò carente di “personalità”, la penna funziona sempre senza esitazione, e a quel prezzo c’è poco di paragonabile in giro, ma anche io avrei preferito un miglior controllo di qualità sulle plastiche utilizzate. Avrei volentieri speso qualcosa di più per evitare di vedere quelle fastidiosissime crepe.

    Un cordiale saluto,

    Boris

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