Penciclopedia

Se la penna vi interessa più della spada

Resoconto Alpa Adria Pen Show 2012

Scritto il 4 Maggio, 2012 | da | No Comments

Lo scroso 23 Aprile si è svolto a Trieste la quindicesima edizione dell’Alpe Adria Pen Show, organizzato come negli anni precedenti dal Comitato Trieste Scrittura nella persona dell’infaticabile Enrico Lena. Come lo scorso anno il Pen Show si svolgeva presso l’Hotel NH, ma stavolta invece che nella hall dell’albergo, in un salone dedicato, molto ampio e luminoso.

Una ventina gli espositori presenti, con alcune partecipazioni estere (dalla Svizzera e dalla vicina ex-Jugoslavia), e con la sponsorizzazione di alcune aziende (Parker, Waterman e Pelikan) che hanno a loro volta offerto i premi per il concorso di disegni sul tema della penna stilografica, rivolto agli studenti locali, la cui premiazione, con la presenza del sindaco, si è svolta durante il pomeriggio, e che ha portato alla partecipazione di un nutrito gruppo di giovani con i loro genitori. Una iniziativa molto interessante, volta a creare interesse verso il mondo della stilografica, che si spera possa dare buoni risultati negli anni futuri.

Ma non essendo molto interessato alle stilografiche moderne, la mia attenzione si è rivolta principalmente alla vasta esposizione di penne antiche. In questo caso, rispetto alla tendenza classica degli altri Pen Show, e forse anche per la vicinanza al confine e la maggior partecipazione di espositori stranieri, la solita predominanza delle marche italiane è risultata alquanto sminuita, e ho avuto modo di apprezzare degli interessanti esemplari di Pelikan e Montblanc.

Ma la penna probabilmente più interessante resta la Uneman mostrata nelle foto precedenti. Benché meno nota con questo nome, e molto di più con quello di Pullman (usato nella comercializzazione fattane dalla ditta francese Meteore) questa penna costituisce probabilmente il primo esempio, precursore con oltre trenta anni di anticipo della Pilot Capless, di penna senza cappuccio.  La penna infatti si apre premendone la parte posteriore che scorre rispetto al corpo esterno esterno,  facendo fuoriuscire il corpo interno con il pennino attraverso uno sportellino.

La penna venne introdotta sul mercato nel 1932 ben due anni prima della tanto esaltata Asterope della Aurora che cercava di ottenere lo stesso risultato: assenza del cappuccio ed apertura con una sola mano. Ma rispetto a questa risulta anche molto più funzionale, specie per il caricamento, un normalissimo sistema a pulsante di fondo, semplicemente accessibile svitando un fondellino, cosa che rende possibile caricare la penna senza doverla aprire (in pratica smontare) come avviene per l’Asterope.

Una penna assai rara e molto interessante, come le chiacchierate con Fabio, unico altro membro della pattuglia della premiata “Associazione segreta collezionisti del Granducato di Toscana” con cui abbiam condiviso viaggio ed esperienza del Pen Show, e con Roberto, che ci ha dato un sacco di informazioni sulle Montblanc e sulle tecniche di restauro di cui è un grandissimo esperto. Sicuramente un Pen Show estremamente interessante, che si candida ad essere il più partecipato, sia in termini di espositori che di visitatori, fra quelli italiani.

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