Pennini italico e flessibile per la Visconti Rembrandt
Scritto il 23 Gennaio, 2012 | da piccardi | No Comments
Grazie agli amici della Casa della Stilografica, che devo ringraziare ancora una volta per la loro gentilezza e disponibilità, ho potuto provare un paio di prototipi di pennino in acciaio che potrebbero essere proposti in futuro per la Rembrandt della Visconti.
Trattandosi di prototipi ovviamente il giudizio non può che essere parziale, dato che non è detto che in una eventuale commercializzazione futura essi rimangano esattamente gli stessi. Per questo più che di una recensione con tanto di voti e giudizi mi limiterò a riportare delle impressioni d’uso e qualche suggerimento.
Il primo dei due prototipi è un pennino tagliato (italic) veramente ampio, la sezione infatti è all’incirca di 1.5mm, cosa che consente di ottenere dei tratti di spessore notevole, come mostrato nella figura seguente. Il pennino è molto scorrevole, ed il flusso abbondante. Inoltre è dotato di una leggera flessibilità che con un pressione consente di allargare ulteriormente il tratto. Di tutte le stilografiche che ho provato (anche se il campione non è molto significativo dato che preferisco i fini) quella con questo pennino si è senza dubbio dimostrata quella con il tratto più ampio.
Se si può fare un appunto alla penna è però che, nonostante il flusso sia abbondante, se si scrive molto rapidamente (come è purtroppo mia abitudine) si rischiano dei salti. Per un uso calligrafico (in cui la prima regola è andare piano) questo non dovrebbe costituire un problema, ma trattandosi di un prototipo il mio primo suggerimento prima della commercializzazione è di cercare di migliorare ulteriormente la gestione del flusso con l’alimentatore per venire incontro anche agli impazienti come me.
Il secondo prototipo di pennino provato è invece un flessibile in metallo, dotato di una costruzione molto particolare con un doppio foro di alimentazione. Il pennino, raffigurato nella foto a fianco, si è dimostrato estremamente scorrevole, con un flusso corposo ma non esagerato, ed in questo caso senza nessun problema di salti anche scrivendo molto velocemente.
Lo spessore di partenza però, essendo una misura media, (la casa dichiara un tratto di 0.7mm che non è certo propriamente un fine) è di suo abbastanza largo, per cui le variazioni del tratto, anche se presenti, come si può constatare dalla prova di scrittura riportata nell’immagine seguente, sono purtroppo limitate, visto che si parte comunque da una base già piuttosto ampia.
Infine il pennino più che come flessibile si può classificare (secondo i miei opinibilissimi criteri personali) come un demi-flex, e richiede comunque di applicare una certa pressione nello scrivere se si vuole allargare il tratto. Anche in questo caso se mi posso permettere di dare un suggerimento alla casa, è di partire con uno spessore iniziale più sottile, e di provare ad aumentare la flessibilità.
Nonostante gli appunti fatti, devo comunque riconoscere alla Visconti il merito di cercare di percorrere nuove strade anche nel campo dei pennini. Spero davvero che dai prototipi si possa passare alla realizzazione, e che questo sia un altro passo perché finalmente si riesca a ritrovare anche nella produzione di penne moderne, quel piacere della scrittura con un vero flessibile, che al momento è possibile solo con i modelli antichi.
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