Penciclopedia

Se la penna vi interessa più della spada

Sailor Sapporo

Scritto il 6 Giugno, 2011 | da | 6 Comments

La Sailor è una delle più antiche e prestigiose aziende produttrici di penne stilografiche del Giappone, le sue origini risalgono infatti al 1911 quando il fondatore Kyugoro Sakata iniziò una produzione di penne stilografiche essendo rimasto colpito da questo oggetto, visto nelle mani di un marinaio inglese (da questo originerebbe il nome dell’azienda, anche se non esistono conferme documentali, e non si sa quanto si tratti di verità o leggenda) .

Pur non essendo la più antica azienda Giapponese (si ritiene che questo primato vada alla SSS, non più attiva) lo è se si considerano quelle attualmente presenti sul mercato, e precede la più famosa Pilot di ben 7 anni (tanto che pare che il nome di quest’ultima sia stato scelto, indicando il pilota di una nave, proprio in contrasto con quello della Sailor).

Da sempre la specialità della Sailor sono i pennini, ed in particolare per le raffinatissime lavorazioni del maestro Nobuyoshi Nagahara con i quali ha riscosso una fama internazionale. Ma al di là della produzione di elite, la qualità dei pennini dell’azienda è di assoluto rilievo anche per la produzione più economica, e le penne della Sailor stanno riscuotendo un meritato successo proprio in forza della straordinaria scorrevolezza con cui scrivono, cosa che sta causando una rinnovata attenzione ad una azienda fino a pochi anni fa praticamente sconosciuta in Italia.

Pur non amando la produzione moderna non ho perso l’occasione di fare alcune prove, ed essendo come sempre interessato a penne da usare tutti i giorni, mi sono orientato su una Sailor di fascia più bassa (il costo si aggira intorno ai 150 euro) che fosse comunque dotata di pennino in oro.

Sailor Sapporo nera

Una Sailor Sapporo in resina plastica nera

Si tratta della Sailor Sapporo (il cui nome completo dovrebbe essere Professional Gear Slim), una penna di dimensioni medie realizzata in resina plastica, disponibile in diversi colori, anche trasparente, dotata, come quasi tutta la produzione dell’azienda (soltanto la Realo è fornita anche con caricamento a stantuffo) di caricamento a cartuccia o converter.

Test scrittura Sailor Sapporo

Test di scrittura di una Sailor Sapporo

La penna usata per le prove di scrittura qui riportate era dotata di un pennino fine, che come avviene per la gran parte della produzione giapponese equivale ad un extra-fine europeo. La penna è ben equilibrata sia con che senza cappuccio, e la scrittura, nonostante la punta estremamente sottile, è risultata di una scorrevolezza ineccepibile.

Il risultato illustrato potrebbe sembrare scarsamente significativo, ma quello che non si nota ad una osservazione superficiale dall’immagine è la dimensione del testo: la quadrettatura del foglio infatti è di 2mm, e non dei 5mm ordinari (si riporta di seguito un confronto con a fianco un normale foglio a quadretti).

Confornto con quadrettatura ordinaria

Test confrontato con una quadrettatura ordinaria

La cosa strabiliante è stata la straordinaria scorrevolezza del pennino nella scrittura e la nitidezza del risultato, ottenuta nonostante avessi delle serie difficoltà a vedere quello che stavo scrivendo per le dimensioni ridottissime del testo. Probabilmente se avessi usato una lente mi sarei potuto spingere anche a dimensioni inferiori.

Cercherò di nuovo di non sottrarmi al solito rituale del giudizio espresso in voti, ricordando come sempre al lettore di prenderli con la dovuta cautela, essendo il risultato dalle opinabilissime preferenze personali dell’autore:

  • aspetto: 7.0 (linea semplice, non particolarmente originale)
  • scrittura: 9.9 (perfetta, manca solo che sia flessibile…)
  • sistema di caricamento: 6.0 (una ordinaria cartuccia/converter)
  • qualità/prezzo: 9.0 (costo più che adeguato per penna con pennino in oro)

In conclusione nonostante la penna esaminata non presenti nessuna caratteristica rilevante  sul piano stilistico e sia dotata del più ordinario dei sistemi di caricamento, non se ne può che sottolineare la straordinaria qualità nella funzione più importante della penna, quello dello scrivere.

Si ringraziano gli amici della Casa della Stilografica per aver messo a disposizione l’esemplare della penna con cui sono state eseguite le prove di scrittura e per aver fornito la fotografia usata nell’articolo.

Comments

6 Responses to “Sailor Sapporo”

  1. Marco Moricci
    Giugno 10th, 2011 @ 10:48

    Ottima recensione!

  2. Marco Todeschini
    Giugno 11th, 2011 @ 11:54

    Ottima recensione davvero.

    Se desideri un minimo di elasticità ( lascio il termine “flessibile” per i pennini flessibili vintage ) prova la serie appena superiore ( la Professional Gear standard per capirci )

    I pennini sono pià grandi e cambia la caratura, l’F e il più raro MF sono decisamente più elastici di quelli delle Sapporo. L’M invece è decisamente più rigido.
    Con l’EF invece hai bisogno del microscopio per leggere/scrivere ma la scorrevolezza è stupefacente!

    Buon divertimento

    Ciao

    Marco

  3. piccardi
    Giugno 11th, 2011 @ 21:56

    Appena avrò un po’ di tempo ritornerò da Marco, che ringrazio per i complimenti ed anche per la disponibilità, per fare le prove con i pennini delle versioni più grandi.

    Putroppo l’arte dei pennini flessibili pare si sia completamente persa… ed è un vero peccato.

    Però di certo Sailor non ha perso quella di farli scorrevoli, cosa che sui fini è tutt’altro che facile.

    Simone

  4. Marco
    Giugno 14th, 2011 @ 10:31

    Ciao Simone,

    ti aspetto per recensire la Professional Gear Large con pennino 21 kt.
    A presto!

    Marco

  5. piccardi
    Giugno 19th, 2011 @ 15:29

    Cerco di passare in settimana, è un perioduccio…

    Simone

  6. Recensione Sailor 1911 Young | Penciclopedia
    Luglio 26th, 2011 @ 11:52

    […] La penna è abbastanza sottile e molto leggera, si impugna bene ed è molto equilibrata sia con che senza cappuccio, anche se la mia preferenza va all’uso col cappuccio calzato. L’esemplare provato, di colore nero con finiture cromate, era dotato di un pennino fine che, nel rispetto della tradizione Sailor, scrive con una scorrevolezza invidiabile (anche se forse un filo minore rispetto al pennino in oro della sua sorella maggiore). […]

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