Nettuno Superba
Scritto il 18 Giugno, 2011 | da piccardi | No Comments
La Nettuno di Bologna vanta, proclamandosi fondata nel 1911, di essere il più antico produtore di stilografiche d’Italia. La data è ricavata dal bozzetto di una pubblicità con questo marchio risalente a questo anno, però Letizia Iacopini, in “La storia della stilografica in Italia 1900-1950″, riporta che negli archivi della Camera di Commercio di Bologna la fondazione dell’azienda risulta in data 1916. Cosa che fa dubitare fortemente che la ditta abbia davvero fatto partire una produzione propria di stilografiche nel 1911.
Ma indipendentemente dalla reale data di fondazione (che per quanto mi riguarda resta il 1916) resta il fatto che la Nettuno è stato uno dei primi marchi italiani ad entrare sul mercato, ancorché la produzione sia sempre risultata piuttosto limitata rispetto a grandi aziende come la Omas o la Aurora, essendo legata alle attività della famiglia Vecchietti, titolare di uno storico negozio di penne e cancelleria nel centro di Bologna.
Nonostante questo le penne Nettuno restano molto interessanti, sia sul piano storico che su quello qualitativo. Il modello considerato più significativo della produzione di questa azienda è appunto la Nettuno Superba oggetto di questa recensione, introdotta all’incirca nel 1936.
Si tratta di una penna con caricamento a pulsante di fondo, realizzata in celluloide marmorizzata verde. Lo stile è affusolato e liscio, a differenza di buona parte dei modelli dello stesso periodo che riprendevano senza troppa originalità la lavorazione sfaccettata copiata dalla Doric della Eversharp.
Ma ciò che contraddistingue di più questo modello è una decorazione estremamente sofisticata che è fra le più eleganti di quel periodo, con una banda lavorata con motivi a quadri fra anellini posta sul cappuccio, ma soprattutto con l’uso di una serie di coppie di anellini dorati posti alle varie estremità della penna (fondello, testa del cappuccio termine del corpo vicino alla giuntura sul cappuccio).
Le dimensioni sono ordinarie, la penna chiusa è lunga circa 12.5 cm, e larga 1.1 cm, e risulta molto maneggevole ed equilibrata. Le condizioni di conservazione, a parte la perdita di doratura sulla pallina della clip, sono eccellenti.
Il pennino, marchiato “Nettuno A.C.V. 14Kt” e un fine tendente all’extra-fine, non è particolarlmente flessibile, ma risponde alla pressione con un leggero allargamento del tratto, come si può constatare dalle prove allegate.
In definitiva si tratta di una penna di grande qualità, e piuttosto rara non tanto per meriti propri quanto per la scarsa diffusione della produzione dell’azienda, che resta pur sempre un produttore minore operante solo sul mercato italiano (molto concentrato sulla regione di origine e legato al negozio bolognese della famiglia Vecchietti).
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