Resoconto Pen Show di Colonia
Scritto il 13 Aprile, 2011 | da piccardi | No Comments
Il Pen Show di Colonia ha la fama di essere uno dei principali, se non il più importante, fra i Pen Show europei. Dopo esservi stato l’anno scorso ho ripetuto l’esperienza anche quest’anno, e nonostante ci sia stato un leggero calo delle presenze (un tavolo è rimasto libero, cosa impensabile fino all’anno scorso) resta comunque ad un livello di partecipazione nettamente superiore a qualunque Pen Show italiano, con quasi quaranta espositori.
La locazione è sempre quella del Tennis Club di Colonia sulla riva destra del Reno, con di fronte i campi da tennis ed ampi prati verdi fino alla riva del fiume, ed una ampia terrazza dove è stato possibile rilassarsi al clima primaverile di una giornata di cielo limpido e sereno.
La sala dell’esposizione però resta di dimensioni piuttosto ridotte e per questo stipata all’inverosimile specie quando dopo le 14.00 è stato aperto l’ingresso al pubblico (la mattina l’accesso è riservato agli espositori, e dopo mezzogiorno si paga per un “early access“). Una formula sostanzialmente diversa da quella in uso da noi.
Tenendosi in Germania il Pen Show ha visto una notevole predominanza di penne tedesche, con una ampia predominanza di Pelikan e Montblanc, regine dell’interesse dei visitatori, e molte penne interessanti di marche considerate minori, come l’incredibile confezione piena di Soennecken riportata nella foto seguente.
Quest’anno a parte Roberto e Tom (che però è solo un residente), non c’erano venditori italiani, e non ho visto, a parte quelle portate da Tom, nessuna penna italiana (e quelle di Tom han ricevuto ben poca attenzione). C’erano però parecchi espositori esteri: americani, giapponesi, indiani, e di altri paesi europei, con la presenza di modelli interessanti sia di penne francesi che inglesi.
Ma a parte la presenza di penne molto rare, ma che in fondo ti puoi aspettare in un Pen Show che si tiene in Germania, come un paio di Pelikan Toledo originali (cioè quelle degli anni ’30, non i rifacimenti attuali) o una Montblanc 12 Ripple, ho avuto anche una inaspettata sorpresa.
Mi è capitata infatti fra le mani (anche se solo per un minuto) una delle penne più rare e ambite che esistono, una Parker Snake, che ha eclissato tutte le altre. Le fotografie al solito non sono venute un gran che, ma dovrebbero comunque rendere l’idea di un capolavoro che teme davvero pochi confronti.
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