Edizioni limitate? Anche no…
Scritto il 1 Agosto, 2010 | da piccardi | 2 Comments
Personalmente trovo veramente antipatica la tendenza dei produttori, che mi pare per fortuna in una certa diminuzione, a immettere sul mercato una grande quantità di penne prodotte in edizione limitata (si fa per dire, dato che in genere si tratta comunque di migliaia) a prezzi assolutamente fuori di ogni logica.
Si vedono così prodotte delle penne che nella quasi totalità dei casi sono un inno alla pacchianeria o allo sterile esercizio di stile, con l’uso di materiali e meccanismi improbabili, e sostanzialmente di assoluta inutilità pratica, la gran parte delle quali, anche semplicemente a prenderle in mano, ti fanno capire subito di non essere state create per scrivere ma per essere “collezionate”.
Peccato però che con poche eccezioni, (le prime serie limitate della Montblanc come la Emingway e la Lorenzo, e poche altre), nonostante le altisonanti valutazioni che spesso si sentono dire da chi le possiede, quando si vanno a controllare i prezzi di vendita (ad esempio su Ebay) si può facilmente verificare come questi siano quasi sempre molto più bassi di quelli ufficiali di listino.
Per cui il mio consiglio riguardo le edizioni limitate è quello di evitarle proprio, o se ce n’é una che vi piace particolarmente, considerare bene la marca (se non è Montblanc è quasi sicuro che si svaluterà, cosa che accade comunque anche per le Montblanc) e magari comprarla dopo un annetto dall’uscita, quando di certo ci si sarà potuti fare un’idea del reale valore di mercato andando a guardare le relative quotazioni su Ebay.
L’acquisto di una edizione limitate comporta infatti una lunga serie di svantaggi:
- un prezzo di listino spesso molto alto rispetto a penne dello stesso tipo non limitate, con un plus valore che sparisce appena la penna la si usa;
- un investimento che l’inflazione di edizioni limitate rende estremamente rischioso
- la difficoltà e l’aggravio di costi in caso di riparazioni
Una lunga serie di svantaggi a cui difficilmente corrisponde un qualche vantaggio reale. Per cui se proprio si vuole investire in una collezione di penne, il mio consiglio più sentito è rivolgersi verso l’antico, o se piace il moderno, cercare un filone di interesse e perseguirlo con penne ordinarie, lasciando perdere le sirene (che si sa che fine facevano fare ai marinai) delle edizioni limitate.
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Comments
2 Responses to “Edizioni limitate? Anche no…”
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Maggio 25th, 2012 @ 22:46
Ciao Simone, ho letto il tuo articolo incuriosito dall’argomento, ma mi ha catturato in particolare l’ultimo paragrafo. Cosa intendi per “cercare un filone di interesse”?
Grazie,
Filippo
Maggio 28th, 2012 @ 11:59
Con un filone di interesse faccio riferimento al fatto che molti collezionisti si specializzano su una marca, o su un modello, o su un periodo storico, un paese ecc. e si concentrano su quello.
Simone